Come ormai noto ai più, a partire dalla versione 19, Claris ha notevolmente accorciato i cicli di rilascio delle varie componenti della piattaforma FileMaker. Dal rilascio della versione 19, lo scorso 20 maggio, a oggi (scriviamo a metà novembre 2020) abbiamo già visto due versioni intermedie per FileMaker Pro e una per FileMaker Server, la 19.1.2. Ed è proprio su quest’ultimo rilascio che vogliamo concentrarci, e in particolare sulla tanto attesa versione Linux di FileMaker Server 19, rilasciata lo scorso 28 ottobre.
Oltre la versione Linux, Claris ha rilasciato anche gli aggiornamenti per Windows e macOS, e le novità sono molte. Le potete leggere tutte nelle note di rilascio comprese le nuove versioni supportate (Windows Server 2019 in primis) e in numerosi bug fix. Invece qui potete leggere i moltissimi miglioramenti di performance, stabilità e affidabilità della release, a partire da quello forse più evidente: gli ordinamenti sono ora effettuati sul server e non più sul client, con potenziali notevoli guadagni in termini di prestazioni. Mi voglio soffermare solo su un altra: gli update di FileMaker ora sono reinstallazioni che preservano tutte le impostazioni, quindi non c’è più bisogno di esportare le impostazioni, scriversi le altre etc. Per chi gestisce, come noi, decine di server, questa è davvero una funzionalità-bomba.
La versione Linux ha alcune particolarità, a partire da supporto per OData, lo standard emergente per l’integrazione con sorgenti dati strutturate per il tramite di una API REST. La seconda grossa differenza nella versione Linux è il supporto di OAuth con gli Active Directory Federation Services (AD FS) ovvero il modulo di Single Sign-on di Microsoft.
Di contro, la versione Linux non supporta (o meglio, è disabilitata) la Pubblicazione Web Personalizzata (CWP). Quindi niente PHP/XML, se abbiamo bisogno di una web app dovremo sfruttare le Data API. Cosa che avremmo fatto comunque (e consigliato): è il sistema più moderno ed efficiente. E quindi non è un problema. Nel caso aveste bisogno di supporto per migrare le vostre app, contattaci, possiamo esservi d’aiuto.
E per le ESS niente PostgreSQL, l’adapter non è ancora disponibile.
Direi evoluzione: CentOS (l’unica, purtroppo, versione di Linux supportata) era già alla base delle varie incarnazioni di FileMaker Cloud. Ma sicuramente un passaggio evolutivo molto importante, visto che consente a hosting provider come noi di lavorare in vari modi per automatizzare e semplificare il dispiegamento delle istanze nostre e dei clienti. Noi usiamo AWS CloudFormation, come fa FileMaker Cloud, ma esistono altri approcci.
Ma il bello deve ancora venire: la versione CentOS di FileMaker Server è estremamente prestante, in parte perché il sistema operativo ha richieste di sistema molto inferiori a Windows (per non parlare di macOS), e quindi possiamo ottenere prestazioni comparabili a quelle di Windows con macchine di una classe dimensionale inferiore. E quindi, come avrete facilmente intuito, a un costo inferiore.
Non ci resta che aspettare la versione per ARM e Amazon Linux. Lo scriviamo, magari il desiderio si avvera.
Se hai bisogno di informazioni sul nostro servizio di hosting EC2 for FileMaker (now Penguin-flavored) potete contattarci quando vuoi.